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ATTUALITÀ

A mezzo secolo dal colpo di stato Pinochet.

 


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A MEZZO SECOLO DAL COLPO DI STATO DEL GENERALE PINOCHET, CONVEGNO A ROMA TRE

 

 

Brutalità di militari e polizia necessarie per dare vita al modello neoliberista? Un convegno a Roma Tre si pone come momento di riflessione su quanto accaduto e su quanto e come la storia di quegli anni abbia influito sulle scelte economiche e sociali di oggi a livello globale.

L’11 settembre 2023 si compiono 22 anni dall’attentato alle Torri Gemelle in cui persero la vita 2.977 persone. Il dirottamento dei 4 aerei di linea attuato da un gruppo di terroristi di Al Quaeda per colpire le Twin Towers ed il Pentagono rimarrà per sempre nella memoria, eppure quella dell’11 settembre è una data significativa già prima di quell’attacco.

Correva infatti l’anno 1973 e proprio in quel giorno —l’11 settembre— in Cile il governo socialista di Salvador Allende democraticamente eletto venne rovesciato dall'esercito e della polizia nazionale. Il colpo di stato del generale Augusto Pinochet, con tutta la brutalità dei militari e la violazione dei diritti umani, sociali ed economici, divenne il simbolo della Guerra Fredda e dell'ingerenza degli Usa nelle questioni interne dei paesi dell'America Latina.

Ora —esattamente mezzo secolo dopo— un convegno promosso dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Sociologia, ricorda questo accadimento che diede vita alla diffusione nel mondo del modello neoliberista.

«Il Cile nel 1973 e poi l’Argentina nel 1976, sono stati veri e propri laboratori per collaudare il nuovo assetto economico. Seguiranno Margaret Thatcher nel 1979 e poi ancora Ronald Reagan nel 1980, fino ad imporsi come modello globale» spiegano gli organizzatori dell’evento, che si terrà lunedì 11 settembre 2023 dalle ore 9.30 alle ore 17.00 presso l'Aula Volpi del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, in via del Castro Pretorio 20, nella Capitale.

«Pochi sapevano allora che con il colpo di stato sarebbe anche arrivato Milton Friedman che si sarebbe imposto un altro modello economico che sarebbe diventato globale: il neoliberismo» sottolineano gli organizzatori del Comitato Scientifico Andrea Cerroni, Massimo Pendenza, Claudio Tognonato, Benedetta Turco, Martina Lippolis e Danilo Palmisano.

Il Convegno, che si pone come momento di riflessione su quanto accaduto e su quanto e come la storia di quegli anni abbia influito sulle scelte economiche e sociali di oggi a livello globale, verrà aperto dal Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre Massimiliano Fiorucci, insieme a Paola Perucchini (Direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione), Stefano Tomelleri (Presidente dell'Associazione Italiana di Sociologia) Francesco Antonelli (Coordinatore della Sezione AIS Teorie sociologiche e trasformazioni sociali) e Claudia Hassan dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (Direttrice del Master Interuniversitario di 2° livello in Sociologia).

Introdotto da Claudio Tognonato, sociologo e filosofo esistenzialista oggi Professore all’Università degli Studi Roma Tre, l’autore di “Kairós. Unità e molteplicità dell’esistenza”, l’evento vede la partecipazione di relatori d’eccezione, includendo l’esule politica cilena Lucy G. Rojas Reischel ed Enrico Calamai, il diplomatico italiano meglio conosciuto come «lo Schindler di Buenos Aires», per essere riuscito a mettere in salvo oltre 300 perseguitati dal regime militare argentino.

E poi ancora Vittorio Cotesta, Ordinario di Sociologia e Sociologia delle Relazioni Etniche a Roma Tre, Andrea Cerroni dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Riccardo Noury di Amnesty International, Giulio Moini dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Massimo Pendenza dell’Università degli Studi di Salerno, Onofrio Romano di Roma Tre ed Angelo Salento dell’Università del Salento.

«L’anniversario vuole essere l’occasione per riflettere su passato e futuro. L’Indice di Gini ci dice che il mondo è diventato più disuguale, la distanza tra ricchi e poveri è arretrata di un secolo, siamo come nel 1923» concludono gli organizzatori.

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