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Imprese, donne accelerano su digitale e green.

 


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ENER2CROWD: L’ECONOMIA VERDE SI DECLINA AL FEMMINILE

 

Ana Laura Vassoler, Linda Corsi, Sara Salerno, Eleonora Lampis e Maria Chiara Porro guidano la rivoluzione verde di Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green: le donne evidenziano una maggiore attenzione ai temi del digitale, della sostenibilità e della responsabilità sociale.

Ana Laura Vassoler, marketing manager, Linda Corsi, content manager, Sara Salerno, event e community manager, Eleonora Lampis, designer e Maria Chiara Porro, head of legal: ci sono loro dietro le quinte della rivoluzione green di Ener2Crowd.

In questa entusiasmante avventura per cambiare e migliorare il pianeta, sempre di più sono le realtà femminili. E sempre più spesso sono guidate da donne anche le aziende che per finanziare i loro progetti di sviluppo si rivolgono alla «Blue Economy», quel modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica, di cui Ener2Crowd è il pioniere in Italia.

Caso emblematico è quello di GAYA SRL, fondata e presieduta da Carolina Franceschini, che —per finanziare un importante progetto agrivoltaico da 10 megawatt di picco su 15 ettari in Emilia-Romagna— ha scelto Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green.

«Con una produzione di 13 gigawattora all’anno questo impianto consente di ridurre le emissioni per 5,5 chilotonnellate di CO2 ogni anno, compensando quindi l’inquinamento prodotto da circa 4 mila automobili, pari all’effetto benefico della piantumazione di circa 560 mila alberi» ha commentato Carolina Franceschini, che con Tobago —un’altra impresa di cui è CEO— ha anche deciso di entrare nel capitale di Ener2Crowd, investendo quindi ulteriormente su di una società benefit che ha alla base lo sviluppo sostenibile a supporto delle future generazioni.

Insomma il «green» è ormai sempre più «pink». Già nel 2014 uno studio condotto dall’Università di Berkeley aveva dimostrato che nelle imprese in cui le donne ricoprono ruoli manageriali si registrano maggiori scelte e politiche di sostenibilità, drastiche riduzione della corruzione e più in generale migliori performance.

Uno studio del 2017 della Commissione Europea ha poi confermato che anche nella realtà europea sono le donne ad essere maggiormente attente all’ambiente, dato avvalorato per l’Italia da un rapporto elaborato con i dati di Fondazione Symbola-Unioncamere e le stime di Si.Camera che vede in quell’anno aumentare la media delle aziende italiane che punta sulla sostenibilità al 25,6% per la generalità delle imprese ed addirittura al 30,2% per le imprese femminili.

«L’evoluzione negli anni successivi mostra un ulteriore evidente progresso nella partecipazione delle donne al sistema produttivo, tant’è che oggi le imprese femminili registrate sono 1,4 milioni, il 22,2% del totale» commenta Ana Laura Vassoler, Marketing Manager di Ener2Crowd.

«In quanto a voglia di sostenibilità ed innovazione le imprese femminili hanno una marcia in più» aggiunge Maria Chiara Porro, Head of Legal di Ener2Crowd, riferendosi all’ultimo Rapporto sull’imprenditoria femminile, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne e con Si.Camera, dal quale risulta che dopo la crisi pandemica un ulteriore 14% di imprese femminili ha iniziato ad investire nel digitale (a fronte dell’11% delle aziende maschili) ed un ulteriore 12% ad investire nella Green Economy (contro il 9% delle aziende maschili).

A queste percentuali si deve anche aggiungere, in uguale misura sia per le imprese femminili che per quelle maschili, un 31% di aziende che in questi anni ha mantenuto oppure aumentato gli investimenti in tecnologie digitali ed un 22% di aziende che ha mantenuto oppure aumentato gli investimenti in sostenibilità ambientale.

In definitiva, le donne d’impresa si sono maggiormente lanciate nella duplice transizione che le politiche europee sostengono con forza e che rappresenta il core del PNRR italiano, con una percentuale complessiva del 45% delle imprese femminili (630 mila aziende) che investe nel digitale e del 34% (476 mila aziende) che investe nella sostenibilità ambientale.

«Per molte aziende si tratta della miglior risposta alla crisi e del modo più efficace per affrontare le sfide dell’immediato futuro. Ma per le donne è anche il loro istinto materno che le porta a voler custodire e preservare il pianeta» commenta Linda Corsi, Content Manager di Ener2Crowd.

A dimostrazione dell’importanza che le donne imprenditrici attribuiscono alla transizione ecologica, vi sono numerose “nuove” imprese femminili che fondano il loro business proprio su progetti tecnologici green.

In questo senso vanno molte delle startup femminili che puntano su materiali esclusivamente ecosostenibili. Come è il caso di Enrica Arena, laureata in Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo ed in Comunicazione, che a Catania ha fondato «Orange Fiber», con la mission di creare tessuti circolari dagli scarti degli agrumi per contribuire attivamente ad un futuro dell’industria tessile sempre più rispettoso dell’ambiente.

Oppure come hanno fatto anche —solo per fare qualche esempio— Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, ricercatrici del Politecnico di Milano e co-fondatrici di «Bi-rex», che hanno ideato un processo per valorizzare i materiali di scarto delle aziende agroalimentari, reimpiegando riso o gusci dei gamberi per ottenere biopolimeri naturali —come cellulosa e chitina— che consentono di produrre carta senza deforestare nonché bioplastica completamente degradabile.

«Certo è che puntare sulla sostenibilità e focalizzare il proprio business in ottica green continua a dimostrarsi una scelta vincente e sicuramente l’imprenditoria femminile ambientale è un’opportunità per il futuro» dice Eleonora Lampis, Designer di Ener2Crowd.

L’accesso alle risorse finanziarie risulta però spesso complicato, per questo è nata una piattaforma —unica in Italia— come Ener2Crowd.com, la più grande comunità di investitori etici, già scelta da oltre 10 mila persone nel nostro Paese, con oltre 5 mila conti digitali attivi che hanno contribuito a finanziare oltre 20 milioni di euro di progetti sostenibili.

«Altro scoglio tra i più ardui da superare è la formazione. Anche le imprenditrici avvertono questa esigenza, migliorare la formazione e la conoscenza in relazione alla finanza partecipativa, alle tecnologie 4.0 ed allo sviluppo green» rimarca Sara Salerno, Event & Community Manager di Ener2Crowd, che —forte delle nuove partnership con la startup Finanz e con l’associazione internazionale JA-Alumni— vuole portare il suo messaggio e la sua esperienza alle aspiranti imprenditrici ed agli aspiranti imprenditori in tutta Italia, culminando il Mese dell’Educazione Finanziaria —quello di ottobre 2023— con la seconda edizione del GreenVestingForum.

«Vogliamo dare ancora più voce alla comunità delle nostre investitrici e dei nostri investitori, delle imprenditrici e degli imprenditori che hanno scelto la nostra piattaforma e lavorano con noi ed anche a tutti i cittadini che parteciperanno all’evento in relazione a ciò che sentono prioritario nelle loro vite per sostenere un giusto cambiamento» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

L’appuntamento è per venerdì 27 ottobre 2023 a Milano, a partire dalle ore 15.30, presso «Le Village by Crédit Agricole» in corso di Porta Romana 61, ecosistema aperto che sostiene ed accelera l’innovazione delle giovani aziende, di cui Ener2Crowd.com fa parte.

Per ulteriori informazioni o per registrarsi all’evento (la partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati) è possibile utilizzare il formulario alla url https://greenvestingforum.it/greenvesting-forum-2023/ oppure —per i giornalisti— richiedere l’accredito inviando una email a: press@sharing-media.com.

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