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ATTUALITÀ

Acqua Corrente a Villetta Barrea

 


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«ACQUA CORRENTE», È QUESTO IL NOME DEL PROGETTO DI ENERGRED PER RACCONTARE PASSATO, PRESENTE E FUTURO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA DI UN’INTERA COMUNITÀ

 

 

«Al centro dell’iniziativa vi è la ristrutturazione e rimessa in funzione di una centrale idroelettrica ferma da anni, quella nel comune di Villetta Barrea, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, un patrimonio architettonico e storico che risale al 1910» spiega Moreno Scarchini, fondatore di EnergRed.

Da anni EnergRed (www.energred.com), E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, sta seguendo la ristrutturazione e rimessa in opera di una centrale idroelettrica dalla storia secolare, quella del Comune di Villetta Barrea, in Abruzzo. Iniziativa che EnergRed ha voluto trasformare anche in un percorso artistico e culturale: “Acqua Corrente”.

Attraverso un progetto editoriale fotografico senza scopo di lucro, Acqua Corrente racconta il percorso di transizione energetica più emblematico d’Italia, quello di una comunità che —grazie al recupero della centrale idroelettrica— si appresta ad essere la prima «nZEC» d’Italia (Near Zero Energy Community).

A realizzare il progetto 3 grandi maestri della fotografia ambientale a cui l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e CEO di EnergRed, ha affidato l’incarico. Si tratta di Alfredo Corrao, fotografo e docente di fotografia specializzato nella documentazione dei beni culturali; Yvonne De Rosa, che con la sue immagini si propone la creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale; e Simona Filippini, già allieva a Parigi del maestro Paolo Roversi, particolarmente interessata all’evoluzione della società italiana per narrare storie di donne, di nuovi cittadini e di giovani.

Il lavoro svolto dai tre fotografi resterà a testimoniare i cambiamenti territoriali e quelli della collettività, con lo scopo di documentare il percorso di sensazioni che accompagnano l’avvicinarsi del momento dell’inaugurazione della centrale.

«Il progetto editoriale avrà enormi ricadute sociali, economiche e culturali. Abbiamo voluto essere promotori ed artefici del ripristino di un patrimonio architettonico e storico —la centrale di Villetta Barrea risale al 1910— fortemente identitario, con un importante impatto ambientale positivo. Per noi quello nel Parco Nazionale d’Abruzzo è un “flagship project” attraverso il quale arrivare alla creazione di molteplici comunità energetiche a impatto zero in tutt’Italia» sostiene l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e CEO di quella che è considerata oggi la “Ferrari del fotovoltaico”, la prima E.S.Co. in Italia a fornire impianti fotovoltaici nella modalità “Care&Share” che non prevede alcuna esposizione finanziaria da parte del cliente per l’acquisto o la gestione dell’impianto (costo zero).

Quello di Villetta Barrea è il suo «flagship project». Ed è anche il primo progetto italiano di «comunità a impatto energetico quasi zero», andando a riqualificare —grazie ad una collaborazione pubblico-privato che coinvolge i cittadini attraverso il crowdfunding— una centrale idroelettrica che vede nella sua storia eventi che ne impedirono a più riprese una continuità produttiva.

Dopo la sua prima inaugurazione, avvenuta appunto nel 1910, la centrale ha subito un primo stop durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi la distrussero. Ripristinata poi dall’Enel nel 1952, venne utilizzata per fornire energia elettrica ai comuni di Villetta Barrea e di Alfedena fino agli Anni Sessanta del secolo scorso, quando essa cessò nuovamente di funzionare. Poi ancora venne ripristinata e riaperta nel 1995, ma nel 2015 un’alluvione ne interruppe nuovamente il servizio fino agli attuali lavori di ammodernamento predisposti da EnergRed.

Con questo progetto la E.S.Co. romana ha voluto condividere la sua visione di un futuro basato su innovazione, sostenibilità e su meccanismi di mercato che pongono il cittadino al centro di tutto. Non a caso la comunità è la base che trascende gli aspetti meramente tecnici ed economici di un progetto che diventa così un fenomeno sociale che va oltre la sfida globale della transizione ecologica in un approccio “win-win” pubblico-privato.

Prendersi cura non solo dei clienti ma anche delle intere comunità coinvolte dai progetti e condividere con esse i benefici sono i 2 principi con cui EnergRed vuole aiutare a produrre energia a "km ed emissioni zero” senza che le aziende interessate debbano affrontare costi ma godendo solo dei vantaggi di una maggiore sostenibilità: «l’obiettivo — enfatizza Moreno Scarchini— non è vendere impianti ma gestire la produzione di energia da fonti rinnovabili “in loco”».

«Il programma di EnergRed è ora quello di recuperare altre centrali idroelettriche in disuso o sottoperformanti con il duplice obiettivo di creare e favorire la nascita di comunità energetiche e di valorizzare un patrimonio esistente per sostenere la transizione energetica del sistema Italia» conclude il fondatore della “Ferrari del fotovoltaico”.

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